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Dipinto di Jean Francois Millet |
La strada bianca,
vista dall’ alto,
pare una linea di gesso
disegnata per dividere
i campi dalle case;
e sale, fiancheggiata dagli ulivi,
in fondo al viale,
e svetta in su, fino a perdersi nel cielo,
avvolta da un celeste velo.
I pastori, all’ orizzonte,
nel verde delle zolle,
si coprono la testa con i lembi delle vesti,
si spostano le greggi
cercando un luogo di fortuna,
nella macchia si disperdono
senza più una direzione.
Le foglie strappate
dai flagelli del vento,
si disperdono in vorticosi giochi,
e anche loro
e anche loro
più non hanno direzione
scorrono su strade di cristallo
dove scivolano in pozzanghere,
in cui si specchia il cielo
frantumandosi in bagliori.
frantumandosi in bagliori.
Cade una goccia d'inchiostro,
poi un’altra e un’ altra ancora
fino a riempire l’orlo greve della terra.
E tutto volge a frammentarsi per un istante:
in un tuono scoppia, senza avvisare,
il temporale.
Rosita Matera, 2019
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