SOLILOQUI DI MONTAGNA
(Penso, dunque sono)
Millenario è il nerbo
che dà linfa
al mio sostare,
e se questo accade, penso,
dunque sono.
Secolare il mio segreto,
è sapido di vita,
in discesa,
tra falesie,
e tra nevi di salita.
Corone di scintille
mi avvolgono in penombra,
ma non rammento il Mistero
che pose per me la prima pietra,
quella angolare
che diede vita alla dorsale.
L' eristico gioco
di sfilacciati venti,
dei bradisismi lenti,
plasmò in me
impenetrabili bellezze,
carezzando, sorgivo,
tutte le arrendevolezze.
Eppure affiorano
tra i miei antichi echi
erosioni, eruzioni,
storie di generazioni,
stalattiti di memorie,
strati e magma di stagioni.
Sperticano nella mente
guglie di Paradisi bianchi,
ma, al contempo,
s' inabissano
stalagmiti
di strapiombi.
Non son diversa, in fondo,
dallo spirito dell' uomo
che, errando, mira
a conquistare la mia cima,
ma non sa che il segreto
è da tutt' altra parte:
nel folto delle foglie e delle mie radici,
nella sacralità misterica delle mie pendici.
ROSITA MATERA
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