GIALLO È IL VERSO DEL MATTINO - Rosita Matera, IVVI Editore

GIALLO È IL VERSO DEL MATTINO - Rosita Matera,  IVVI Editore
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mercoledì 29 agosto 2018

Foto di Henri Cartier Bresson



Castelli di carte


Ognuno è chiuso nel suo castello 
di nuvole e di carte
che prima o poi
 dovrà crollare
al soffio della noia,
 della solitudine
 o dell'amore

 o  perché, d'improvviso,
il mondo solitario in cui ognuno è chiuso
non basta più  a riempire 
 i  vuoti  della sera.

Parole sussurrate all'orecchio del Nulla,
ognuno ascolta se desidera sentire

"sentire" è una
scatola che contiene
 ciò che uno è in grado di capire


"guardare" è una
scatola che contiene 
 ciò che uno ha voglia di vedere.


 Solo il sentire ed il guardare 
 annullano ogni muro, ogni distanza,
unendo  quei mondi e  quegli spazi  siderali
che ognuno trattiene  muto nel  suo petto,
 forse per paura che uscendo
da quel campo 
possano far rumore 
oppure debordare.




Rosita Matera,   29 agosto 2018


Mi chiedi cos'è la Poesia




Foto di Henri Cartier Bresson


Sciogliersi in un abbraccio,
ascoltare il vento,
scrivere parole per non farle più scappare,
 questa è Poesia

il fuoco vibrante di un tramonto,
il colore che danza sulla tela
per riempire i tuoi pensieri di Bellezza,
questa è Poesia

gocce d'argento sul vetro di attese

che scivolano piano sulle ali della speranza

umori, stagioni, alternanze del cuore
storie in frantumi ricomposte dal vento,
solchi profondi sul volto che soffre,
le mani pazienti di chi deve rifare,
le fronti stanche di chi deve sudare

le foglie increspate, la sabbia, una foto,

la lettera scritta con l'inchiostro dei sogni,
questa è Poesia 

un viaggio lungo strade battute
ma illuminate da una nuova luce,

tornare, venire per poter capire 
che ogni attimo è vita piena,

...raccogliere nel vento i pensieri di ieri
per ritrovarli in un giorno migliore
questa è Poesia,

la Poesia è Vita
che fluisce con ardore nei polsi e ci commuove,

la Vita è una Poesia senza la parola fine.

Composta domenica 20 agosto 2017

martedì 28 agosto 2018


Il rumore della vita

Poesia vincitrice del Premio Nazionale "Le Esperidi" I Edizione-  2011- Grottaglie (TA)


Fotografia di Robert Doisneau














Tra incerti sorrisi adagia il  passo,
 cercando tra la folla 
una mano di certezza
perché le mani,
lei diceva,
sono forti solamente
nel coro fragoroso

dei volti della gente.

Scompiglia il vento diari e pagine,

profili di cose che cambiano fattezze.
Adesso lei pensa
al rumore della vita
che non smette,
e batte il ritmo più profondo
solo tra le proprie mani
perché i piedi d'argilla
di uomini qualunque
si sono sciolti dentro l'acqua
all'alba di un sogno vero.
Il vento oggi carezza
la sua chioma verso il sole.
Ora lei sa stare in piedi
appoggiandosi a sé stessa,
bianche mura
su cui scrivere "la vita la decido io".

lunedì 27 agosto 2018

A quelli che pensano


               
                                           Immagine del fotografo Izis Bidermanas


A quelli che pensano
che leggere sia tempo perso
perché hanno troppa fretta di arrivare,
che le parole non abbiano valore
perché sulla bilancia non pesano nulla.
A quelli che ritengono
gli uomini di un tempo ormai superati
perché non possiedono il giusto metro
per poter misurare lo spessore dell'oggi,
a quelli che darebbero schiaffi anche alle nuvole
per interrompere il loro inutile pianto.
A quelli che vorrebbero riempire il silenzio
perché è un insopportabile taglio nel suono.
A quelli che trovando un sasso, anche il più piccolo,
che d'improvviso gli sbarra la strada
lo scaraventano giù nel dirupo
senza fermarsi un poco a pensare.
A tutti quelli che pensano
che una donna
sia solo una pagina nel libro dell'uomo,
che i bambini coi loro sogni a colori
in fondo fanno solo rumore,
che nella tasca dell'uomo canuto
non sia rimasta più fantasia,
e che un fiore nasca per poi morire
senza un vero e proprio motivo.

A queste persone rispondo
che i mattoni di cui è fatto il mondo
sono stati costruiti attraverso il Pensiero
riportato sui libri che ancor oggi ci parlano,
che le parole hanno grande valore
perché hanno cambiato il volto alla Storia,
che gli uomini di un tempo hanno saputo lottare
e con la pazienza misurano l'oggi.
Che la terra, senza le nuvole
morirebbe subito d'arida assenza,
e che il silenzio è benedizione
perché fa nascere pensieri più freschi.
Che sotto il sasso, se sai guardare,
cresce l'erba di un'idea per cambiare.
Che le donne hanno un'anima grande
che contiene tutto il sapere,
che i bambini fanno rumore
per insegnarti che la Vita è splendore,
che l'uomo canuto inventa ogni giorno
un modo nuovo di vivere il Tempo
e che il fiore vive e poi muore
per esprimere il suo canto al Signore.
Composta venerdì 24 gennaio 2014
Poesie personali - da PensieriParole.it <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-personali/>

martedì 21 agosto 2018

Tra le pagine di un libro



Fotografia di Rosita Matera 


Tra le dita scorrono le pagine, una ad una,
seguendo in fila, in silenzio, un ordine preciso,
una sequenza numerata, di lettere dritte, in piedi,
come scolarette ognuna  nel suo banco.

Tra le dita scorrono le pagine,
sulle quali
le parole,
 a volte, rompono le righe,
escono dal testo
impigliandosi tra i fogli
degli appunti scritti alla rinfusa.

Tra le pagine e la polvere dei libri,
io sento il cuore, lo spirito dei tempi,
quell'odore unico e pregnante
che nessun'altro luogo al mondo
possiede e sa emanare.

Ogni libro ha una sua storia,
frammenti di memoria,
un percorso solitario
 con  mille luci  sul sentiero:
frasi  dette, lette, ridette all'infinito,
 forse logore ma  mai dimenticate.


Tra le dita scorrono parole,
fanno percorsi,
fanno discorsi,
fanno domande,
danno risposte
 mai banali, mai uguali,
distillato di pensieri,
di strade già battute,
di esperienze già vissute,
 già comprese, già enunciate,
da rivivere nel tempo
attraverso le emozioni
di chi legge parole e testo,
di chi  ama il semplice gesto
della mano che ora scorre
per ritrovare l'uomo e il suo tempo,
la vita ed il suo senso
che non muore ma vive ancora
tra le pagine di un libro.




Rosita Matera, 21 agosto 2018





domenica 5 agosto 2018

Diario di bordo, 5 agosto 2018






Io non so restare fermo senza dire una parola…

ho lo spirito in tumulto, libertà è la mia bandiera.


Io non riposo mai,

non fa parte del mestiere,

ho gli occhi antichi  come il mondo

dove si cela il mio sapere.



Il mio ruolo è millenario,

non conosce mai una tregua,

sono attore,  saltimbanco,

il  padrone  della scena.


Sono stato concepito per reggere le sorti

di mille uomini, mille eventi 

che sostengo sulle spalle.


Nessuno può impigliare 

il mio piede nella rete,

son mutevole di natura


come le nuvole nel cielo.



Sono viaggiatore, perenne e solitario,

  
percorro itinerari che non hanno mai una fine;

sposto l'anima ed il cuore 

senza mai cambiare porto

per tormentarmi e tormentare,

per andare e poi tornare

ma basta poco per ritrovare  il mio stato di grazia:

anche un solo sasso che mi rotola sul petto,

tra vecchie lampare  che si confondono con le stelle



Se non parlo, non credetemi,  sto solo riflettendo

sui colori da impastare 


per vestirmi all'occasione.


Ho tesori e storie antiche nel forziere dei ricordi,

ma può ascoltarle solo l'uomo 

che scandaglia negli abissi


del mio occhio obnubilato.



Non son fatto per restare in  un angolo di mondo

ma per fugare il vento, 

la terra, i suoi deserti,

per giungere ovunque senza  ostacoli o barriere.


Ulisse  coi suoi compagni fidi

hanno saggiato umori aspri, 

venti amari,


i miei strali

contro chi mi sfida a dadi

ma poi piega il capo e il braccio

remando incontro al mio pensiero.


Chi sono, lo so adesso che non cerco costa o nave


e che presto la mia voce al vento tra gli anfratti,


sto nel volo del gabbiano, nei fulmini e tempesta,


nel faro addormentato, nel dardo di balestra,


io sono bellezza, libertà, mistero …


io sono il Mare nel mio volto  più vero.




                                                                                                       Rosita Matera, 5 agosto 2018